Perchè questa musica ci esplode negli occhi? Action dead mouse (2006 – 2020)

Cosa significa avere una band per 14 anni? Cosa succede quando ad un certo punto questa band non esiste più? Le persone che ne hanno fatto parte come si sentono? Il mio periodo più lungo, fino ad ora, con una band è stato di sette anni, esattamente la metà degli Action Dead Mouse, e quando finì fu smarrimento totale.
Se sei in un gruppo che fa le cose seriamente – e per “seriamente” intendo farlo come lavoro con ore e ore di sala prove tutte le settimane, più volte a settimana, concerti in lungo e in largo, dischi pensati, scritti, registrati e poi pubblicati, incontri per definire questo e quell’altro, cene, birre, promozione etc. etc. etc. – quando tutto finisce è come se ti staccassero un braccio e da quel momento sei costretto a reinventarti, a rivedere la vita con un arto solo e organizzarla sapendo che qualcosa non tornerà più.

Poi ci sono le motivazioni per le quali le band si sciolgono, perché se la causa scatenante è stata “violenta” allora non vedi l’ora che tutto finisca e quel braccio non ti manca proprio anzi, ti senti pure più leggero. Se, invece, tutto finisce semplicemente perché le cose cambiano, non ci si può fare niente se non accettare il corso degli eventi. Fa male comunque ma ti saluti con tanti bei ricordi e la consapevolezza di non aver sbagliato nel perseguire un fine personale insieme ad altri individui.

Gli Action Dead Mouse si sciolgono dopo 14 anni, dopo aver passato anche l’ultimo anno e mezzo tra sfighe micidiali, concerti saltati all’ultimo momento o recuperati in formazione solista (memorabile il racconto prima della data all’Italian Party e i funambolici tentativi di fare la data in formazione completa, poi rivelatisi completamente vani), diversi dischi, migliaia di chilometri a caccia di palchi anche fuori il Bel Paese.

Li vidi dal vivo per la prima volta, e purtroppo l’unica, nel marzo 2013 a Dal Verme a Roma: uno dei locali più importanti in Italia per la musica “altra”; se non facevi una data a Dal Verme non eri nessuno – pensate che Calcutta, quando ancora non era ciò che oggi conosciamo, era assiduo frequentatore del locale e qualche volta ci suonò pure (per dire quanto siano importanti i locali in cui si fa musica dal vivo e la cosiddetta musica underground). Sapere che oggi il Dal Verme non esiste più, che gli Action Dead Mouse si sono sciolti è per me la prova inconfutabile che le cose cambiano, volenti o no, e che dobbiamo accettare l’evolversi delle cose.
Li conoscevo già musicalmente prima di quel live, forse li avevo anche già intervistati in radio con il vecchio programma, e ci ero arrivato grazie ad Isabella dell’Indipendead (un’altra cosa che ora non esiste più, forse mi metto a piangere).
Adoravo il loro essere così Math Rock – un genere che amavo per la sua spigolosità, i tempi dispari e i riff ipnotici delle chitarre – unito ad una forte componente Emocore, perché negli Action Dead Mouse si cantava a squarciagola ed in italiano, tipico dei gruppi Emocore. Erano in quattro: batteria, basso, chitarra, voce e loopstation. Però non andavano a click ma era la loopstation che dava il tempo agli altri e spesso si creavano dei momenti di psichedelia pura.

Ho amato tutti i loro dischi, dal primo all’ultimo, e tanto i loro testi che hanno una profondità alcune volte lacerante, altre volte ti accarezzano morbidamente mentre tutto intorno è furore, chitarre distorte, ritmi incalzanti, voce graffiante e sottomessa dagli altri suoni, tipico delle produzioni straniere, americane. Questa fu una delle cose che più mi colpì degli Action Dead Mouse che tanto li avvicinava alle grandi band d’oltreoceano dalle quali traevo ispirazione. Erano un’entità molto singolare in Italia in quegli anni e la capacità di focalizzare temi e argomenti era molto “americana”, senza troppe iperbole, metafore, allegorie e quant’altro; le dicevano e basta, tu le carpivi subito.
Ho sempre seguito la loro evoluzione, e sono stati uno di quei gruppi di cui ho sempre parlato in radio ad ogni uscita discografica. Forse l’unica cosa di cui mi rammarico è di aver fatto poche interviste anche se quella sera, dopo il concerto al Dal Verme, feci quella che probabilmente vale tutte le interviste che avrei potuto fargli nel tempo e di cui conservo un bellissimo ricordo che voglio condividere con voi.

Qui trovate alcuni loro dischi da ascoltare e comprare: https://actiondeadmouse.bandcamp.com

Gli Action Dead Mouse non ci sono più ma la musica, per fortuna, sopravvive a tutto.

  • Maggio 14, 2020