Podcast 6×2: la voce come strumento di riscatto dalla vita

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La prima puntata della nuova stagione (trovate il podcast qui) l’abbiamo conclusa ascoltando un estratto da una canzone di chiara matrice Jazz, cantata da un artista che nel corso della sua vita è poi diventato famoso per un brano dance anni ’90.

John Larkin è il suo Scatman Jazz

Conosciuto per il singolo di successo Scatman, John Larkin trasformò un difetto, la balbuzie, in un punto di forza grazie anche all’incontro con Manfred Zähringer, proprietario dell’etichetta danese Iceberg Records, che ebbe l’idea di utilizzare la tecnica dello scat nella Pop Dance.

Larkin diventa quindi uno dei pretesti per raccontare ancora una volta l’importanza della musica come riscatto, così come avvenuto per Bobby Womack, citato da Carmy Love per il suo nuovo singolo Together Again ascoltato in apertura, che tra i suoi alti e bassi incontrò anche Damon Albarn e i Gorillaz divenendo uno dei protagonisti nel disco Plastic Beach.

Cantare la voce, l’attualità degli anni ’70 italiani

Da Larkin a Demetrio Stratos e gli Area come esempio di ciò che significa “cantare la voce”, per poi ritornare negli anni ’70 italiani con le nuove uscite della Four Flies Records, etichetta italiana che fa dell’operazione di recupero un suo punto di forza.

Reloved è la nuova collana che la Four Flies dedica a lavori di “riammodernamento” di brani di colonne sonore e library music dell’era d’oro, «affidati alle sapienti mani di illuminati produttori e DJ sia italiani che internazionali». Argomento che ci ha permesso di ripescare anche il bellissimo disco Paisà Got Soul dopo aver ascoltato il primo rework ad opera di Jolly Mare di Discomania di Piero Umiliani.

Ancora in Italia

Una puntata dedicata molto alle novità italiane con l’uscita del nuovo album dei Comaneci, una delle band italiane più interessanti da vent’anni a questa parte; il Collettivo Immaginario di Tommaso Cappellato, il ricordo personale di Pharoah Sanders e l’avventura con la sua prima etichetta, Domanda Music, il progetto Tonico ’70 da una costola di Banda Maje, la Rhabdomatnic Orchestra di Manuel Volpe.

Sul finale

il ritorno dei texani Khruangbin con un album tributo al grande Ali Farka Touré, esponente di spicco della scena musicale africana, insieme al figlio Vieux Farka Touré; il nuovo lunghissimo intenso brano dei Sault e un tuffo nel passato con i Massive Attack.

Qui il podcast, buon ascolto.

  • Ottobre 24, 2022
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