Collaborare in musica: il nuovo disco di Deda. Podcast 6×6
Collaborare e musica sono due termini che hanno da sempre rappresentato un importante binomio per l’evoluzione stessa di quest’arte e la nascita costante di cose nuove, spostando sempre in avanti i confini del possibile.
House Party, il nuovo disco di Deda, è un piccolo manuale di quel tipo di attitudine alla mescolanza che ha contraddistinto tutto i lavori di Andrea Visani. Dai Sangue Misto in poi ha sempre cercato di mischiarsi ad altri per tracciare via artistiche diverse: i dischi a firma Merda e Melma, Oké, Katzuma (il disco Moonbooty ristampato dagli amici di Aldebaran Records) raccontano storie musicali con lo stesso protagonista sotto forme differenti.
Sulla spinta di questo nuovo lavoro, in cui sono presenti gli ultimi vent’anni del Rap italiano con i suoi attori, abbiamo creato un percorso musicale che rispecchiasse questo tipo di approccio nell’arte.
Lo scossa degli Algiers
La band di Atlanta è da sempre votata a quel senso comunitario che si traduce automaticamente nelle collaborazioni all’interno dei loro dischi. Il nuovo album Shook in uscita a febbraio per Matador ne è un ulteriore prova, così come il primo singolo insieme a Zack De La Rocha diventato icona con i Rage Against The Machine ma che da lì in poi ha vissuto la sua vita artistica immerso nella collaborazioni, come abbiamo visto in puntata.
Collaborare in musica significa crescere
La giovane Alewya, tra le artiste legate alla nuova corrente Rap Uk a rappresentare questa sempre più forte commistione con il Rap e le atmosfere, i ritmi, i suoni proveniente dall’Africa, è uno dei nomi su cui puntiamo quest’anno e il suo percorso si intreccia con quello di Little Simz. Grazie a lei partiamo da Mutatu Astatké per arrivare a Nas dell’ultimo disco attraverso il solito giochino che facciamo riguardante l’arte di fare canzoni con altre canzoni.
I grandi collettivi come forma di crescita personale e musicale
Il Soundwalk Collective, collettivo di musicisti e artisti tra NY e Berlino, nasce con la specifica funzione di riunire personaggi di diverse estrazioni artistiche e renderli un corpo unico attraverso un approccio compositivo che mischi antropologia, etnografia, psicogeografia e musica. Da Mulatu Astatke a Jim Jarmusch, passando per Jean-Luc Godard e Patti Smith, è un altro di quei mondi che abbiamo visitato in questa puntata per raccontare l’aspetto anche umano delle collaborazioni artistiche.
Trovate questo ed altro nel nuovo podcast di To Tape che, vi ricordo, potete seguire in diretta ogni settimana in queste radio.
Buon ascolto.