Africamore e India: dagli anni 70 in Italia all’India, oggi
Africamore è una compilation edita dalla Four Flies Records che racchiude parte della storia musicale italiana della metà degli anni ’70 che ha portato grande innovazione nella nostra tradizione musicale, tanto da essere ancora oggi oggetto di studio e di culto.
Puntata 7×26 – Africamore: The Afro-Funk Side of Italy (1973 – 1978)
Questa puntata inizia con il celebre brano Soul Makossa di Manu Dibango, la cui prorompente forza contaminò le piste da ballo di mezzo mondo, a partire dal mitico Studio54. Dagli States all’Italia e ritorno, in un incrocio di influenze che qui da noi contaminò anche i cantautori più conosciuti, come Adriano Celentano. Sul Giornale Delle Musica trovate un’intervista a Pierpaolo De Santis che racconta meglio il progetto.
Da Africamore all’Italia di oggi passando per il Brasile e la RAI e la Norvegia
Grazie ad Africamore abbiamo la possibilità di parlare di influenze di ritorno: nel Brasile degli Azymuth passando per le sigle di RAI2, in Inghilterra dagli Azimuth, in Italia di nuovo ma nella contemporaneità con Alsogood che in Brasile trova una collaborazione con Ivan “Mamao” Conti. Chiudiamo la puntata trasferendoci in Norvegia con l’audioracconto di Lorenzo Minozzi con il disco Perì Fiuseos.
Puntata 7×27: l’influenza della musica indiana per il Jazz
L’inizio è tutto per i Talking Heads grazie al nuovo disco tributo alla band che ci porta all’ascolto di novità internazionali. Abbandonata l’Africa, grande presenza nella musica dei Talking Heads, voliamo in India grazie al disco del Raffaele Matta Trio (nuova uscita Isula Factory). Le influenze in questo album ci permettono di parlare dell’importanza della musica indiana nel Jazz nel corso della storia e fino ai giorni nostri. Chiudiamo la puntata con l’audioracconto di Kayla Trillgore per l’Ep Tragedy of the Body.