Il mixtape esclusivo di Cemento Atlantico, le orchestre nella musica contemporanea
I mixtape e le playlist di chi fa il programma con i propri dischi o di chi l’ascolta, sono alcune delle novità di questa ottava stagione. Lo ripeterò spesso, quindi non annoiatevi già da ora.
Il mixtape di Cemento Atlantico nella puntata del 18.11.24
La scorsa settimana, infatti, nella puntata dedicata al beatmaking, ai campioni, non potevamo che invitare (virtualmente) un dj e producer italiano che conosce il tema molto bene: Alessandro “ToffoloMuzik” Zoffoli, in arte Cemento Atlantico. Cogliendo l’occasione dell’uscita del suo ultimo album Dromomania – di cui potete ascoltare anche l’audioracconto nell’ultima puntata della settima stagione – ho chiesto di realizzare per To Tape un mixtape esclusivo. Chi avesse perso la puntata in diretta radio, può recuperarla in podcast.
Puntata del 25/11-1/12/24
Nella maggior parte dei casi, quando parliamo di orchestre, il riferimento va all’ensemble strumentale composto da un numero elevato di musicisti che esegue composizioni di musica classica. L’idea, però, ottocentesca di orchestra è di per sé un’evoluzione dell’utilizzo del termine dall’antica Grecia ad oggi, arrivando ad essere poi applicato anche in considerazione di quelle formazioni che in Africa hanno imperversato negli anni 70: band composte da numerosi musicisti (non come nelle orchestre di musica classica, ovviamente) che utilizzavano molto il Funk per farlo incontrare con i ritmi locali.
Le orchestre nella musica contemporanea
Dopo aver parlato dell’Orchestre Tout Pouissant Marcel Duchamp, approfondiamo il tema grazie al ritorno di Mulatu Astatke (come promesso in diretta, ecco un paio di link alle varie puntate in cui abbiamo approfondito un po’ di più la storia del personaggio e della sua influenza nella musica contemporanea) che insieme all’Hoodna Orchestra, orchestra numero uno di Tel Aviv, rielabora alcune delle sue composizioni più famose. Nel disco la produzione e partecipazione del Dap-King Neal Sugarman, boss della Daptone Records, storica etichetta indipendente statunitense specializzata molto nel Funk e Soul. Tra i i gruppi prodotti di recente anche i Three Sacred Soul, lì abbiamo ascoltati nella puntata in cui troviamo anche l’audioracconto dei Family Habits.
Il passato come spinta verso il futuro
Una delle cose che predichiamo a To Tape riguarda il rapporto con il passato – da non confondere con il passatismo, piaga culturale che spinge molte persone a rimanere ancorate ad una nostalgia volta spesso a nascondere una pigrizia e una mancata curiosità nel voler conoscere musica nuova, del presente. Il passato, quindi, non come zavorra ma spinta verso il futuro. L’esempio in questa puntata è nei BaBa ZuLa, storica formazione turca che anche con l’ultimo album Istanbul Sokaklari continua nella ricerca di modernizzazione della musica tradizionale turca, come con il taksim.
Turchia, Algeria, Niger, Mali, Australia, India
L’album dei BaBa ZuLa non solo ci permette di conoscere meglio la Turchia ma dà lo spunto per parlare della Glitterbeat, etichetta tedesca specializzata nei suoni del mondo. La label non solo ha pubblicato l’ultimo lavoro del gruppo turco ma anche altri dischi utili nel percorso di scoperta di suoni altrimenti poco promossi oltre i territori di appartenenza. Parliamo, ad esempio, dell’anatolian funk degli Altin Gün, nominati ai Grammy del 2020 come Best Global Music Album e che negli ultimi anni hanno registrato sold out ovunque nel mondo, Italia compresa (questa musica di nicchia che tanto di nicchia non è). Ma anche i nuovi lavori dei Tinariwen, Mdou Moctar, Songhoy Blues, il disco dei Glass Beams, tra le ultime rivelazioni in campo internazionale e sicuramente tra i migliori dischi del 2024 per To Tape.
Sul finale, la playlist di Alessandro “J Milla” Miglietta (Son Of Marketing, The Line of Best Fit, Sud Sonico).