I confini in musica non esistono
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Parliamo sempre di confini in quasi ogni puntata, di linee immaginarie che non esistono poi nella realtà, tantomeno nella musica. Ma non vogliamo abbatterli questi confini, perché non puoi eliminare qualcosa che non c’è. E in questo programma parliamo di musica, il collante migliore di popoli e territori.
I Vanarin non amano i confini
Nella settimana del 20 gennaio abbiamo ascoltato la playlist composta dai Vanarin in esclusiva per To Tape: un metodo in più per conoscere le persone dietro ai dischi che ascoltiamo settimanalmente. Sapere che gusti musicali hanno ci permette di entrare maggiormente in sintonia con il frutto di quegli ascolti, le canzoni composte e i dischi pubblicati. Il loro nuovo album Hazy Days è un tipico esempio di come quei confini possono non esistere, i generi possono mescolarsi attraverso una lettura personale degli stessi.
Se di confini parliamo, ecco i gruppi italiani che li scavalcano
Quando ascoltiamo produzioni italiane, spesso mi sentite parlare di “esportabilità”. Non significa suonare come le band estere di riferimento ma farlo con uno sguardo più ampio e una professionalità che non sempre troviamo nel metodo di approccio alla musica in Italia. Nella puntata con protagonisti i Vanarin troviamo altri esempi di quella esportabilità: gli Esseforte (progetto creato da protagonisti importanti della scena underground italiana), Asyab, OTU (dietro c’è lo zampino di Rico dei Uochi Toki), Odeeno (non nuovo da queste parti).
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La puntata di fine gennaio e la voce come centro di sperimentazione
Cristallizzato il tema dei confini che trattiamo ad ogni puntata – alcune volte direttamente, altre trasversalmente – in quella di fine gennaio parliamo di voce e delle sue varie applicazioni.
L’audio – racconto di Giulia Impache
Ed proprio un’artista italiana il puntuale esempio di come si possano abbattere i confini politici e geografici attraverso l’applicazione dello studio della musica. Giulia ha da poco pubblicato il suo disco d’esordio IN:titolo per la Costello’s e il suo è un lavoro costruito interamente sulla voce. Nella puntata di fine gennaio è la stessa Giulia a raccontarci il suo primo lavoro ufficiale. Il suo racconto e album sono lo spunto per parlare di voce, nello specifico al femminile e nell’Italia del presente. Ascoltiamo e riascoltiamo, Marta Tenaglia, Sils, Valori, Valeria Sturba: tutte splendide voci e compositrici femminili.
Neo Soul, live memorabili, groove
Nel resto della puntata parliamo di un live memorabile di Keith Jarrett, del disco epocale di D’Angelo e di Soulquarians, del ritorno di Populous, il psych-groove di Danzón El Gato al loro esordio. Diamo anche un accenno all’importante progetto Tipografia Sonora che unisce musica e fotografia. Ma lo approfondiremo in una delle prossime puntate.
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